Disturbo Specifico dell’Apprendimento e Disturbo da Deficit di Attenzione ed iperattività

Modalità

Il workshop ha l’obiettivo di descrivere le categorie diagnostiche rispetto al disturbo specifico dell’apprendimento e al deficit di attenzione ed iperattività, andando ad approfondire strumenti di valutazione e modalità di assessment. Saranno inoltre trattate modalità di intervento che possono essere applicate sia nel contesto privato, sia in quello scolastico, cercando di dare un quadro completo su questi disturbi di cui si parla molto, pur avendone una conoscenza piuttosto recente.

La Consensus Conference dell’Istituto Superiore di Sanità (CC-ISS, 2011) definisce i DSA «disturbi che coinvolgono uno specifico dominio di abilità, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale”. Questi, che presentano un’origine neurobiologica, riguardano deficit funzionali agli apprendimenti e sono caratterizzati da distinte condizioni cliniche: la più nota, la dislessia, è il disturbo nella lettura inteso come abilità di decodifica del testo; la disortografia, cioè il disturbo nella scrittura, comprende l’abilità di codifica fonografica e la competenza ortografica; la discalculia, che riguarda il disturbo nelle abilità di numero e di calcolo. Oltre a queste la legge 170/2010 ed il conseguente decreto (D.M. 5669 del 12 luglio 2011) riconoscono anche la disgrafia, cioè il disturbo nella grafia, intesa come abilità grafo-motoria: tuttavia nell’ICD-10, utilizzato nelle istituzioni pubbliche, questa viene identificata nel codice che riguarda “altri disturbi evolutivi delle abilità scolastiche”.

Il DSM-5 (2013) ha poi modificato alcuni aspetti individuando un’unica categoria diagnostica: i “Disturbi del neurosviluppo”.  Si riconosce infatti nella loro genesi un ruolo centrale ai fattori ambientali e non viene più fatta una netta distinzione tra i casi che hanno un livello intellettivo nella norma e quelli che hanno compromissioni più generalizzate, articolando i disturbi in tre aree di compromissione: della lettura, del calcolo e dell’espressione scritta. È inoltre richiesto di esprimersi sulla gravità del disturbo, accentuando l’importanza della valutazione di eventuali comorbilità, intese sia come la co-esistenza di altri disturbi specifici dell’apprendimento, sia come compresenza di altri disturbi evolutivi (ADHD, disturbi del comportamento, dell’umore, ecc.). E’ la diagnosi funzionale, come già dichiarato anche nell’Accordo Stato-Regioni (2012), ad assumere un’importanza centrale andando a valutare le abilità fondamentali o complementari (linguistiche, percettive, prassiche, visuomotorie, attentive, mnestiche), i fattori ambientali e le condizioni emotive e relazionali.

Il Disturbo da Deficit di Attenzione ed Iperattività prevede invece la presenza di sintomi in tre aree: disattenzione, iperattività  ed impulsività tali da compromettere almeno due contesti di vista quali la scuola, la famiglia, gli amici. Anche in questo caso il DSM-5 ha apportato delle modifiche dando maggiore attenzione ai criteri per l’età adulta, includendo i sintomi prima dei 12 anni e non considerando più l’autismo criterio di esclusione. Benchè tante volte si tenda a confondere i due disturbi, è importante sottolineare che, mentre nei disturbi specifici dell’apprendimento i problemi  di attenzione o iperattività sono causati solitamente da stati ansiosi o da un carico cognitivo eccessivo, nei ragazzi che presentano ADHD questi aspetti sono la causa di un andamento scolastico più difficoltoso.

Nasce dunque la necessità di conoscere i criteri diagnostici di questi disturbi, ma anche gli strumenti di valutazione e le tecniche di intervento attraverso cui compiere trattamenti clinici e di riabilitazione in ottica multidisciplinare. E’ importante infatti progettare percorsi che comprendano il potenziamento sia delle funzioni specifiche meno efficienti del singolo individuo, sia le componenti trasversali che possono modulare tutti i compiti più specifici (da attenzione, a senso di efficacia, a strategie metacognitive) al fine di creare trattamenti efficaci (Cornoldi, 2007; Dahilin, 2011).

Programma

  • Il Disturbo specifico dell’Apprendimento: criteri diagnostici;
  • Il Disturbo da Deficit di Attenzione ed Iperattività;
  • Disturbo Specifico dell’apprendimento e la relazione con i BES (Bisogni educativi Speciali);
  • La diagnosi clinica e la diagnosi funzionale;
  • Metodi di lavoro integrato: dall’equipe multidisciplinare al rapporto con la famiglia e con la scuola;
  • Tecniche di intervento clinico e di riabilitazione.

Costi

Workshop da 16 ore

  • Prezzo intero: € 160 + IVA (€ 195.20)
  • Ex-allievi e collaboratori Studi Cognitivi: € 120 + IVA (€ 146.40)
  • Specializzandi Studi Cognitivi: € 80 + IVA (€ 97.60)

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Docente

Dott.ssa Sara Mori

Psicologa e psicoterapeuta cognitivo comportamentale, professoressa di Psicologia Generale presso la IUL, Italian University Line, codidatta presso la scuola di specializzazione post-laurea in psicoterapia cognitiva “Studi Cognitivi Firenze”. Ha un Dottorato in Valutazione dei Processi e dei sistemi Educativi ed Socia della Società Italiana di Terapia Comportamentale e Cognitiva (SITCC). Lavora come ricercatrice presso Indire (Istituto Nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa) e si occupa da anni delle tematiche inerenti l’apprendimento e la valutazione.

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